L’antico Castello di Contignano
Spedale in terra orciana
sul tracciato della via Francigena
Le origini di Contignano sono antichissime e sicuramente antecedenti alla costruzione dell’Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata (979). Tra i primi atti documentati nella storia di Contignano c’è la vendita da parte del Conte Ildebrando degli Aldobrandeschi dei terreni di Contignano a Foscolo di Pietro Lambardi, un signore appartenente alla piccola nobiltà locale, in data 29 settembre 1028.
Successivamente il figlio di Foscolo e sua moglie Maiza donarono all’abbazia di San Salvatore le loro proprietà tra cui quella di Contignano che rimase al monastero per quasi tre secoli. Ma agli inizi del Trecento la proprietà risulta controversa in quanto i Signori di Farnese, non si sa come, sono diventati gli effettivi proprietari di Contignano sicuramente già dal 1301.
Nel 1339 si parla per la prima volta del Castello di Contignano in un documento in cui Pietro del fu Ranuccio di Farnese conferisce l’incarico a due ambasciatori di sottoporre il castello, la sua corte e distretto al Comune di Siena. I Farnese rimasero signori di Contignano fino al 6 agosto 1390 quando lo vendettero a Cione di Sandro Salimbeni, ricchissimo e potente cittadino senese. Il figlio Cocco in aperta ostilità con il Comune di Siena fu costretto a sottomettere ai Senesi i suoi numerosi castelli e terre, tra cui Contignano, firmando la pace nel 1404.
Cocco riprese a combattere contro i Senesi ma nel 1409 la popolazione di Contignano si ribellò ai Salimbeni e il 7 dicembre dello stesso anno inviò a Siena tre ambasciatori per offrire la loro sottomissione e giurare fedeltà. Da quel momento Contignano diviene libero Comune del territorio della Repubblica senese finché il Granduca Leopoldo II d’Asburgo-Lorena in data 1º gennaio 1778 lo sopprimerà insieme a molti altri comunelli dello Stato fiorentino.
Il nucleo storico di Contignano
L’abitato antico di Contignano è formato dal Castello e da un Borgo esterno alle mura.
Il Castello mantiene ancora l’impianto medievale con due porte di accesso, una accanto al Torrione, antico Cassero, e l’altra lungo le mura a nord, detta Porticciola.
Le mura perimetrali sono state in gran parte inglobate dagli edifici. Dentro il castello ci sono due vie principali e diversi vicoli, una bella piazza con un pozzo dove si affaccia un bel palazzo nobiliare quattrocentesco e la torre del cassero. In fondo ad una delle vie si trova la Chiesa di S.Maria Assunta.
All’esterno del Castello esiste un piccolo Borgo con la Cappella di S.Rocco e un edificio signorile che era la Commenda dei Signori Bellandi appartenuta anche all’Ordine di S.Stefano.
L’antico Spedale di Contignano sulla Romea
Degli Spedali più noti che si incontravano lungo la Francigena in terra orciana e di cui si ha notizia si ricordano soprattutto tre: quello di San Quirico, quello di Spedaletto e quello di Contignano. Spedali per pellegrini, soprattutto, con funzione di ospitalità e di assistenza, gestiti da religiosi ( il Santa Maria della Scala i primi due e i monaci di San Salvatore il terzo).
Chiesa di Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta, oggi chiesa parrocchiale, fu a lungo sotto il patronato dell’ abate di San Salvatore.
Era ancora così quando il Visitatore granducale Gherardini la visitò e ne annotò le caratteristiche nel 1676.
L’interno è seicentesco, ma si osserva che potrebbe risalire anche al secolo successivo, quando si sa che Scipione Bandinelli, della nobile famiglia proprietaria di Contignano nei secoli dell’età moderna, si incaricò di ricostruire il tempio ‘dirutum’.
Nell’altare a sinistra si trova la tela con la Crocefissione, opera di Cristoforo Casolari, mentre sull’altar maggiore si trova la statua della Madonna con accanto due ovali con cornici rappresentanti S. Francesco di Paola e il Beato Bernardo Tolomei.
Nell’altare di destra si trova ‘L’incoronazione’ a ‘fondo oro’ di epoca trecentesca.
Alfonso Giordano ha rinvenuto nell’archivio della curia vescovile pientina documenti settecenteschi riferentisi ad un crollo del campanile della chiesa sull’altar maggiore ed alla sua successiva ricostruzione.